venerdì 18 marzo 2016

Tipi elementari di linguaggio

In informatica un tipo di dato (o semplicemente tipo) è un nome che indica l'insieme di valori che una variabile, o il risultato di un'espressione, possono assumere e le operazioni che su tali valori si possono effettuare. Dire per esempio che la variabile X è di tipo "numero intero" significa affermare che X può assumere come valori solo numeri interi (appartenenti ad un certo intervallo) e che su tali valori sono ammesse solo certe operazioni (ad esempio le operazioni aritmetiche elementari).
Ogni linguaggio di programmazione consente di usare, in modo più o meno esplicito, un certo numero di tipi di dati predefiniti di uso generale. Inoltre, ogni linguaggio di programmazione fornisce di solito un certo insieme di strumenti per definire nuovi tipi sulla base delle necessità specifiche di un programma.
Può anche accadere, durante la scrittura di un programma, che sia necessario, o utile, "tradurre" una variabile di un certo tipo in una variabile di un altro tipo (l'operazione è detta type casting): in alcuni casi è sufficiente usare appositi costrutti sintattici che alcuni linguaggi mettono a disposizione per questo scopo; in altri casi è necessario scrivere un'apposita funzione che associ i valori di un tipo a quelli dell'altro.
In C esistono diversi tipi di variabili, che servono per rappresentare tipi di dato diversi, dai grossi numeri ai testi. Alcuni linguaggi permettono la dichiarazione di variabili generiche, ma poter assegnare a ciascun dato il tipo di variabile adeguato, consente anche una migliore gestione della memoria (alla fonte).
Nella tabella seguente sono mostrati i vari tipi, la parola chiave C che li identifica (char per carattere, int per intero, etc.), la tipologia di informazioni che rappresentano ed il numero di byte necessari per la loro rappresentazione in C:


Char 

Il tipo char può contenere qualsiasi carattere definito secondo lo standard ASCII, quindi qualsiasi lettera (maiuscola o minuscola), cifra (da 0 a 9) e simbolo previsto dalla codifica.
È molto importante ricordare che un char può contenere uno ed un solo carattere. Per memorizzare una successione di caratteri, alcuni linguaggi adottano un tipo stringa , in C, invece, utilizziamo un array di char. L’array è un contenitore di variabili dello stesso tipo e ne approfondiremo la conoscenza più avanti. Per dichiarare una variabile char, ad esempio inizializzandola con la lettera ‘r‘, basta scrivere:


Int

Il tipo int permette di rappresentare numeri interi. Possiamo dichiarare un int con due varianti: short e long, anche se in realtà un int tipo è già di per se’ un tipo short, mentre long permette di estendere (utilizzando due byte in più) il range dei valori che il tipo int può assumere, consentedoci di lavorare con grandi numeri. In informatica si definisce intero (o nella sua forma inglese integer, spesso abbreviato in int) ogni tipo di dato che possa rappresentare un sottoinsieme dell'insieme matematico dei numeri interi.
Il valore di un dato di tipo intero consiste nel numero intero a cui corrisponde. La sua rappresentazione consiste nel modo in cui esso è immagazzinato nella memoria del computer. I dati interi possono essere con segno o senza segno, cosa che ne discrimina la capacità di rappresentare numeri negativi.



Float e Double


I tipi float e double sono i cosiddetti numeri in virgola mobile, che rappresentano l’insieme dei numeri reali: con essi possiamo rappresentare numeri molto piccoli o numeri molto grandi, positivi e negativi e naturalmente con e senza decimali.
La differenza tra i due sta nel numero di bit riservati alla rappresentazione dei numeri, che si va a riflettere sul range di numeri e sul numero di cifre dopo la virgola che possiamo memorizzare. Quindi se abbiamo bisogno di particolare accuratezza, utilizziamo il tipo double.
Vediamo un semplice pezzo di codice in cui riproponiamo la divisione utilizzando double, per mostrare la differenza con il tipo int :

La notazione usata per rappresentare la virgola è quella inglese, in cui si usa il punto (e non una virgola) per dividere la parte intera da quelle frazionaria.

Short e Long 

I tipi short e long vengono usati per dichiarare il tipo di variabile int con delle varianti. I requisiti di relazione sono che il long long è non inferiore a long, che non è inferiore a int, che non è inferiore a short. La dimensione minima per la short e int è di 16 bit, per long  è di 32 bit e long long deve contenere almeno 64 bit.

Boolean 

Una variabile booleana è una variabile che assume valori booleani, tipicamente Vero|Falso, True|False o 1|0. Una funzione di variabili booleane è chiamata funzione booleana; in un'accezione più generale, una variabile booleana può essere a sua volta funzione di variabili booleane.
Contiene valori che possono essere solo True o False. Le parole chiave True e False corrispondono ai due stati delle variabili Boolean. Il valore predefinito di Boolean è False.
Diverse sono le operazioni che si possono svolgere con variabili di tipo boolean:

  • negazione: molto spesso è indicata con NOT, ! o ~. Si definisce: not falso= vero e not vero=falso.

  •  EQV - ==
     
  • AND - &&

  • OR - ||

  • XOR - ^ 
Queste ultime quattro funzioni hanno 2 operandi (booleani) in ingresso e producono un output booleano.




http://www.automation-drive.com/EX/05-14-10/search_boolean.gif






Indicatori Tecnici degli Strumenti Finanziari
Gli indicatori sono dei segnali visuali che vengono tracciati sui grafici e sono il risultato di calcoli matematici che prendono in considerazione dati come il volume ed il prezzo variabile in un determinato periodo temporale.
Per prima cosa, è utile distinguere il concetto di indicatore dal concetto di oscillatore.
L'indicatore è disegnato direttamente sul grafico e indica la situazione della serie. L'oscillatore, invece, è tracciato al di fuori del grafico principale e si muove entro valori di riferimento o all'interno di un minimo e di un massimo.

Gli indicatori tecnici e gli oscillatori sono soltanto alcuni degli strumenti principali usati per l'analisi tecnica vera e propria.
Esiste una vasta gamma di indicatori tecnici e oscillatori che possono essere classificati in vari gruppi.

Tra i principali indicatori e oscillatori tecnici possiamo ricordare i seguenti:
    • Media mobile: utilizzata per interpretare il prezzo medio di una serie in un periodo temporale e per comprendere se il mercato si trova in un momento di espansione o di correzione.
      Esistono diversi indicatori per misurare la media mobile. Il più conosciuto è il Simple Moving Average, o più semplicemente Moving Average.
      SMA = (P1 + P2 + P3 + … + Pn) / n.

      Il moving average, conosciuto anche con il nome abbreviato di MA o SMA, è il risultato della media dei prezzi di chiusura di un cross. Graficamente corrisponde a una linea che attraversa le candele del grafico e ne indica il trend corrente.
    • Media mobile esponenziale (EMA): indicatore che dà maggiore importanza ai prezzi più recenti rispetto alla media complessiva. Introduce il concetto che i dati più recenti sono i più significativi per calcolare correttamente l’evoluzione di un trend. Di fatto questa caratteristica rende l’EMA più “reattivo”.
                    EMA = (Prezzo close – EMA precedente) * Coeff + EMA precedent ,
    Coeff2 / (n + 1)



    In questa figura si può vedere la differenza tra une media mobile semplice (in blu) ed una media mobile esponenziale (in viola).

    • Bande di Bollinger:
      Le bande di Bollinger sono utilizzate per misurare la volatilità  e la direzione dei mercati. Nel forex questo indicatore fornisce in modo grafico segnali operativi di acquisto o vendita.
      Le bande di Bollinger consistono principalmente in tre curve, disegnate in relazione con l’andamento dei prezzi di un cross. La banda centrale, ovvero la Media Mobile Lineare, misura i trend di medio termine. La banda superiore viene calcolata prendendo in esame la Media Mobile Lineare e sommando 2 volte la deviazione standard, mentre la banda inferiore è data dalla Media Mobile Lineare – 2 volte la deviazione standard.
      Più è grande l’ampiezza delle bande, più è segno di un’elevata volatilità . Diversamente bande convergenti indicano una volatilità  in diminuzione. Molti trader utilizzano questo strumento per determinare i livelli minimi e massimi per di un cross: una strategia molto utilizzata è vendere quando i prezzi raggiungono la banda superiore ed acquistare quando invece il valore del cross tocca la banda inferiore.

    venerdì 11 marzo 2016

    Strategie di Trading Finanziario

    Il trading finanziario presenta delle strategia di trading o di investimento e tra le più importanti si ricordano:
    • Backtesting:
      Il backtesting è una metodologia utile per testare la validità delle capacità esplicative di una teoria o di un modello o la valutazione della bontà di una strategia, basata sull’analisi di dati del passato. La maggior parte delle piattaforme di trading di oggi supportano backtesting, e si può testare rapidamente le idee senza rischiare il denaro nel vostro conto di trading. Inoltre, il Backtesting può essere utilizzato per valutare le idee semplici, ad esempio come un crossover media mobile avrebbe compiuto o sistemi più complessi, con ingressi e trigger di varietà. Si usa, per esempio, per valutare quali risultati avrebbe ottenuto una particolare strategia di gestione del portafoglio titoli, se applicata, in un certo periodo di tempo passato, su mercati borsistici per i quali sono disponibili serie storiche appropriate dei prezzi delle attività quotate.  

      • Vantaggio principale:  ricercare nella comprensione della vulnerabilità di una strategia messa a confronto con le difficoltà del mondo reale, così come verificate in periodi precedenti.

      • Svantaggio: la simulazione di condizioni passate con sufficiente precisione, facendo una limitazione di backtesting alla necessità di dati storici dettagliati. Una seconda limitazione è l’incapacità di modellare strategie che influenzerebbero prezzi storici. Infine, il backtesting, come gli altri tipi di modellazione, è limitato dalla potenziale overfitting. Cioè, è spesso possibile trovare una strategia che avrebbe funzionato bene in passato, ma non funziona bene in futuro.

      Il backtesting è collegato, ma non deve essere confuso, con le procedure di stress test. Lo stress test si applica infatti non ai dati storici di un intero periodo passato ma solo a quelli riguardanti eventi negativi molto particolari, per esempio crolli azionari o inattese grandi variazioni della struttura dei tassi di interesse. Obiettivo dello stress test è la valutazione della vulnerabilità di un’istituzione finanziaria a uno stress.  Il Backtesting può valutare idee semplici, ad esempio come un crossover a media mobile avrebbe agito sui dati storici, o sistemi più complessi con ingressi e trigger di varietà.
    • Forward Performance Testing Basics: Test delle prestazioni in avanti, noto anche come il commercio di carta , fornisce i commercianti con un'altra serie di out-of-campione di dati su cui valutare un sistema. test delle prestazioni di andata è una simulazione di trading reale e coinvolge seguendo la logica del sistema in un mercato dal vivo. E 'chiamata anche di scambio di carta in quanto tutte le operazioni vengono eseguite solo su carta; cioè, le entrate commerciali e le uscite sono documentate insieme a qualsiasi utile o perdita per il sistema, ma vengono eseguiti reali compravendite. Un aspetto importante del test delle prestazioni in avanti è di seguire la logica del sistema esattamente; altrimenti, diventa difficile, se non impossibile, valutare con precisione questa fase del processo. Gli operatori dovrebbero essere onesti circa le voci del commercio e le uscite ed evitare comportamenti come cherry picking commerci o meno compreso un commercio su carta razionalizzazione che "non avrei mai preso che il commercio." Se il commercio sarebbe verificato seguente logica del sistema, deve essere documentata e valutata.Molti broker offrono un conto di trading simulato in cui i commerci possono essere posizionati e il conto economico relativo calcolo. Utilizzando un conto di trading simulato in grado di creare un ambiente semi-realistico in cui praticare il commercio e valutare ulteriormente il sistema.
    •  La strategia Martingale: scoperta da un matematico francese di nome Paul Pierre Levy. Questa strategia era in origine un tipo di scommessa, che aveva uno stile che si basava sulla premessa del “raddoppio”. È interessante notare che gran parte del lavoro fatto sulla martingala fu realizzato da un matematico americano di nomeJoseph Leo Doob, il quale cercò di confutare la possibilità di una strategia sulle scommesse che fosse proficua al 100%. La meccanica del sistema, naturalmente, comporta una puntata iniziale. Tuttavia, ogni volta che si perde la scommessa, la puntata viene raddoppiata in modo tale che, dato un tempo sufficiente, una puntata vincente si possa rifare di tutte le perdite precedenti. 
      Il metodo Martingala oltre che al gioco della roulette è anche associato alle opzioni binarie.
      In linea di massima possiamo definire il trading con la strategia Martingala non adatta ad un trade principiante ma solo a chi ha già dimestichezza con il trading. Ecco svelato anche il motivo per cui la strategia Martingala può adattarsi bene a dei trader esperti, ottenendo profitti e meno ai trader principianti i quali la ritengono solo una perdita di tempo e di denaro.
    •  La strategia Hedging (la copertura):  una strategia innovativa che, nelle opzioni binarie comporta l’uso contemporaneamente di due direzioni opposte su un mestiere. Quindi, un trader avrebbe usato un’opzione Call e un opzione Put allo stesso tempo con l’obiettivo di ridurre le probabilità di una perdita su un commercio, aumentando il profitto. Il Hedging verrà usato più comunemente nel settore del commercio di valuta, ma può essere utilizzato in qualsiasi classe delle attività. La tecnica ha rapidamente guadagnato di popolarità, come è relativamente facile da capire e da attuare. Consente inoltre la possibilità di trarre profitto sia da un’opzione originale e da l’opzione coperta. Questo in genere accade quando c’è una grande differenza tra il punto d’attacco della tua opzione Call originale e il Strike Price da quando hai effettuato l’opzione Put.  Le strategie di copertura sono particolarmente utili quando si prevede un aumento del prezzo di un attività, ma c’è incertezza quale direzione prenderà. Questo di solito si verifica quando le informazioni economiche importanti stanno per essere rilasciati. La copertura può essere utilizzata anche per ridurre al minimo gli effetti di un commercio perdente. 
       Inoltre, le coperture funzionano solo se si ha abbastanza tempo per inserire i trades necessari per bilanciare le perdite subite da uno dei tuoi commerci iniziali.
         





    Determinanti di lungo periodo

    Importante nell'analisi finanziaria di lungo periodo è la ricerca di prevedere andamenti futuri del mercato, di ciò si occupa l'analisi tecnica. In senso lato è quella teoria di analisi secondo cui è possibile prevedere l'andamento futuro del prezzo di un bene quotato (reale o finanziario), studiando la sua storia passata.  

    Un future è un contratto che obbliga una controparte, il venditore ("short") a consegnare un determinato sottostante, generalmente una materia prima, ma non solo, all’altra controparte, il compratore ("long"), nella quantità, nel luogo e secondo le modalità stabilite nel contratto standardizzato e scambiato nella borsa merci di riferimento. Generalmente si tratta di un contratto finanziario che viene chiuso prima della scadenza.
    Il future trasferisce il rischio di prezzo dal produttore al mercato, ovvero agli speculatori. I produttori di beni usano i future per proteggere i propri redditi derivanti dalle attività connesse alla produzione, al trasporto e al consumo della materia prima ("hedging"). Gli speculatori sono invece interessati a fare profitti sfruttando le oscillazioni del prezzo della materia prima. 

    Cosa vuol dire acquistare futures?
    Acquistare futures significa impegnarsi ad acquistare alla scadenza ed al prezzo prefissati l'attività sottostante.L'acquisto di futures corrisponde ad una aspettativa di rialzo dell'attività sottostante; la vendita, invece, sottende un'aspettativa al ribasso. Se le intenzioni fossero speculative, la vendita del future dovrà essere effettuata prima della scadenza contrattuale; se, invece, le intenzioni sono di coprire (hedge) un futuro acquisto/vendita della commodity sottostante, il future permette una copertura senza rischi di oscillazioni del prezzo, e si aspetterà la scadenza prevista per provvedere all'acquisto/vendita della commodity stessa. Il future trasferisce il rischio di prezzo dal produttore al mercato, ovvero agli speculatori. I produttori di beni usano i future per proteggere i propri redditi derivanti dalle attività connesse alla produzione, al trasporto e al consumo della materia prima ("hedging").  Il mercato dei futures è controllato dalla Clearing House (CH), che funge da controparte per l'acquirente e per il venditore. A seconda dell'oscillazione dell'attività sottostante, il prezzo del futures varierà in proporzione; tale prezzo è la differenza tra il valore nominale e quello attuale del sottostante.  
    I future con scadenze diverse hanno nella maggior parte dei casi prezzi diversi. Per prezzi forward si intendono i prezzi relativi allo stesso sottostante con scadenze sempre più lontane nel tempo. La curva forward può avere diverse forme, tipicamente una curva forward "normale" ha i prezzi delle scadenze più vicine più bassi di quelli delle scadenze piu’ lontane e si parla di contango.

    Cos'è il contango
    • Il termine contango è usato nell'analisi dei mercati finanziari, tipicamente nei mercati delle commodities,ed indica una situazione di mercato dove il prezzo spot è inferiore ai prezzi futuri.
    • Situazione dei mercati a termine, opposta alla cosiddetta normal backwardation. 
    • Differenza positiva tra le quotazioni di due contratti futures con scadenza diversa oppure tra le quotazioni cash e future di un'attività finanziaria.
    • Situazione dei mercati finanziari in cui il prezzo futures F, o il prezzo a termine per una certa data futura, T, di una merce è superiore al valore atteso E(ST) del futuro prezzo a pronti.

    Poiché alla scadenza T il prezzo futures F e il prezzo a pronti ST devono coincidere, nella situazione di contango gli operatori con posizioni corte sui futures dovrebbero in media conseguire profitti. D’altra parte, poiché conseguire profitti è la motivazione degli speculatori, una situazione in cui la maggioranza degli speculatori assume posizioni corte determinerà contango. In condizioni di mercato normali, i futures sulle materie prime vengono negoziati in contango. Questo perché il prezzo forward include le spese di mantenimento della posizione, pertanto dovrebbe teoricamente aumentare con l'aumento della durata del contratto. Per alcune materie prime, però, i fattori geopolitici tendono a svolgere un ruolo molto più importante per la definizione del tipo di curva, contango o backwardation.

    Cos'è un Backwardation
    • Il termine backwardation è usato nell'analisi dei mercati finanziari, e in particolare delle commodity: indica una situazione dove il prezzo cash è superiore ai prezzi futuri impliciti nei corrispondenti contratti futures.
    •  Caso di Inverted Market, dato che generalmente avviene il contrario (Contango).
    •  Situazione in cui richiesta di quella materia prima è così forte che gli acquirenti sono disponibili a pagare di più per averla subito, e quindi è tipicamente correlata a problemi sul lato dell'offerta (possibile difficoltà del mercato nel soddisfare la domanda).


    La curva farward unisce una serie di prezzi in corrispondenza di scadenze diverse e normalmente questa curva si presenta in contago, cioè con prezzi crescenti nel tempo. Talvolta sarà possibile avere la curva farward invertita dove le scadenze più vicine presentano un prezzo maggiore e questa curva viene definita in Backwardation. Questo passaggio si verifica quando l'equilibrio tra domanda e offerta diventa precario.

    Cos'è il Drift?
    Il Drift è un coefficiente che compare  in alcune equazioni differenziali stocastiche che descrivono l'andamento aleatorio nel tempo di una variabile finanziaria ed è assimilabile al processo che definisce un trend di lungo periodo. La sua applicazione più nota risiede nella seguente equazione:
    ds/s=mdt+sdW


    in cui compare il parametro di d.m. Il suo significato è  quello di valore atteso dell’intensità istantanea di rendimento del titolo, il cui prezzo S cambia nel tempo seguendo dell’intensità istantanea di rendimento del titolo, il cui prezzo S cambia nel tempo seguendo tale equazione differenziale. Moltiplicando tale coefficiente per il differenziale del tempo, si ha il valore atteso, mdt, ovvero la componente deterministica del tasso istantaneo di rendimento del titolo. A questa si aggiunge una componente stocastica sdW di valore atteso nullo. In questa applicazione il coefficiente di d. è una costante sia rispetto al tempo, sia allo stato di informazione (sintetizzato, in particolare, dal prezzo corrente del titolo). In altri casi il coefficiente di d. può essere una funzione m(t,S) tanto del tempo che dello stato di informazione, ma il suo significato economico-finanziario non cambia. Nel particolare caso in cui il coefficiente di d. è la costante 0, si parla di processi a d. nulla, che si dicono anche stazionari. Nella versione discreta, un processo descritto dalla regola y(t)=y(t−1)+c+e(t), dove e(t) è una variabile aleatoria (usualmente normale) di media nulla, non è stazionario (se la costante di deriva c≠0); lo è invece il processo delle differenze primey(t)−y(t−1).

    Cos'è il Rebalancing?
    Il Rebalancing è una strategia di azione per riallineare le ponderazioni di un portafoglio di attività. Comporta inoltre l'acquisto o la vendita di attività nel portafoglio con tempi periodici in modo tale da poter mantenere il livello originario desiderato.
    Sono presenti sue tipi di strategie di Rebancing:

    • Decay: rapporto tra la variazione di prezzo di un'opzione per diminuire il tempo di scadenza. Il valore delle opzioni diminuisce nel tempo proporzionalmente allo spreco delle risorse. Questo rapporto viene anche detto "Beta" o "Times value di decadimento".
    • Daily: mantenimento del rapporto di leva costante in genere rappresentato da due volte l'importo. 

     

    venerdì 4 marzo 2016

    Le Opzioni Finanziarie

    Le opzioni sono contratti finanziari che danno al compratore il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare una data quantità di una attività finanziaria sottostante (titoli, indici, valute etc...) ad un determinato prezzo di esercizio chiamato “strike” ad una data specifica o entro tale data.
    Esistono due tipi di opzioni:
    • Opzione Call: Garantisce al possessore il diritto di ricevere a scadenza (o entro la scadenza) e ad un prezzo prefissato il sottostante, oppure quando non possibile (ad esempio per opzioni su indici) il corrispettivo in denaro. Ovviamente l’esercizio avrà senso solo se il prezzo del sottostante sarà superiore allo strike ed il profitto realizzato sarà pari alla differenza tra il prezzo di mercato e lo strike. Questo strumento risulta ottimo per coloro i quali vogliono scommettere sul rialzo del mercato senza correre il rischio - in caso di ribasso - di subire le perdite in conto capitale connesse con il possesso diretto del sottostante. È utile anche per gli investitori che desiderano acquistare il titolo sottostante, ma vogliono differire nel tempo le uscite finanziarie che l’acquisto diretto del titolo comporterebbe.

    g1 
    Il grafico sintetizza il profilo di profitti e perdite connesso con l’uso di opzioni call. L’asse orizzontale del grafico indica il prezzo del sottostante: verso destra vi è un aumento di prezzo, verso sinistra, cioè verso l’origine degli assi, i prezzi calano.
    L’asse verticale indica invece i profitti (o le perdite) dell’acquirente dell’opzione. Come già detto l’opzione acquisirà senso solo se il prezzo di mercato del sottostante sarà maggiore del prezzo di esercizio (prezzo che paghi per acquistare il sottostante). Dal momento che l’acquisto della call ha un costo (è il premio che si deve concedere a chi scrive l’opzione, a chi cioè accetta di garantire all’acquirente il diritto di acquistare il sottostante al prezzo prefissato) il grafico del payoff della call ha partenza in territorio negativo. In caso di ribasso dei prezzi, il valore della call tenderà a zero e la massima perdita che l’investitore sosterrà sarà il premio pagato
    •  Opzione Put: Garantisce al possessore il diritto di vendere a scadenza il sottostante ad un prezzo prefissato. In questo caso l’esercizio avrà senso solo se il prezzo del sottostante sarà inferiore allo strike; il profitto realizzato ammonterà alla differenza tra lo strike e il prezzo di mercato. Inoltre, Put è uno strumento che permette di guadagnare se il mercato scende.
       
    g2

     
    Il compratore di opzioni put vuole scommettere sul ribasso del mercato senza costi legato allo "short selling" ovvero la vendita allo scoperto (i titoli che non si possiedono) nè le perdite subite se il mercato va in direzione opposta a quella sperata. Inoltre la put è spesso usata da chi desidera proteggere il proprio portafoglio da ribassi del mercato. Acquistare un titolo e la relativa put garantisce di ottenere i guadagni in conto capitale sul titolo in caso di mercato in salita e al tempo stesso di evitare di perdere se il mercato dovesse scendere. Infatti in questo secondo caso le perdite sul titolo verrebbero bilanciate dall'apprezzamento dell'opzione; la massima perdita verrebbe limitata al valore dello strike, cioè al valore a cui il detentore della put ha il diritto di vendere i suoi titoli. Questa strategia chiamata "put pritective strategy" è utilizzata per evitare che il portafoglkio scenda al di sotto della soglia minima quindi è una sorta di assicurazione contro il ribasso con un costo pari al premio pagato per l'acquisto della put. Da notare che lo stesso profilo di ritorni si avrebbe con l'acquisto di un'opzione call con sottostante, strike e scadenza uguali.
      

    Possiamo classificare le strategie per le opzioni in due diverse tipologie :


    • SPREAD : comportano un simultaneo acquisto e vendita di opzioni su uno stesso sottostante ;
    • STRADDLE o STRANGLE : comportano un contemporaneo acquisto o vendita di opzioni su uno stesso sottostante, per acquisire vantaggio da un eventuale movimento brusco indipendente dal rialzo o dal ribasso delle opzioni ;                                                             

    Esistono tre approcci principali relativi all'operatività delle opzioni :

    1.  Strategie di breve termine che richiedono maggiore monitoraggio ;
    2.  Strategie di lungo periodo ;
    3.  Strategie basate su operazioni chiamate delta neutrali, che consistono nell'apertura di operazioni di segno opposto, avendo così il delta complessivo pari a 0 ;

      
     


    n que­sta stra­te­gia, si ac­qui­sta­no gli asset di­ret­ta­men­te e al con­tem­po si vende un’op­zio­ne call sopra gli stes­si asset. Il vo­lu­me dei suoi asset do­vreb­be es­se­re equi­va­len­te al nu­me­ro degli asset sot­to­stan­ti del­l’op­zio­ne. Gli in­ve­sti­to­ri spes­so usano que­sta po­si­zio­ne quan­do hanno una po­si­zio­ne a breve ter­mi­ne e un opi­nio­ne neu­tra sugli asset e stan­no cer­can­do ul­te­rio­ri gua­da­gni (al ri­ce­ve­re del pre­mio di rim­bor­so o ri­scat­to) o di pro­teg­ger­si da un po­ten­zia­le crol­lo del va­lo­re del sot­to­stan­te.

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    n que­sta stra­te­gia, si ac­qui­sta­no gli asset di­ret­ta­men­te e al con­tem­po si vende un’op­zio­ne call sopra gli stes­si asset. Il vo­lu­me dei suoi asset do­vreb­be es­se­re equi­va­len­te al nu­me­ro degli asset sot­to­stan­ti del­l’op­zio­ne. Gli in­ve­sti­to­ri spes­so usano que­sta po­si­zio­ne quan­do hanno una po­si­zio­ne a breve ter­mi­ne e un opi­nio­ne neu­tra sugli asset e stan­no cer­can­do ul­te­rio­ri gua­da­gni (al ri­ce­ve­re del pre­mio di rim­bor­so o ri­scat­to) o di pro­teg­ger­si da un po­ten­zia­le crol­lo del va­lo­re del sot­to­stan­te.

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    In que­sta stra­te­gia, si ac­qui­sta­no gli asset di­ret­ta­men­te e al con­tem­po si vende un’op­zio­ne call sopra gli stes­si asset. Il vo­lu­me dei suoi asset do­vreb­be es­se­re equi­va­len­te al nu­me­ro degli asset sot­to­stan­ti del­l’op­zio­ne. Gli in­ve­sti­to­ri spes­so usano que­sta po­si­zio­ne quan­do hanno una po­si­zio­ne a breve ter­mi­ne e un opi­nio­ne neu­tra sugli asset e stan­no cer­can­do ul­te­rio­ri gua­da­gni (al ri­ce­ve­re del pre­mio di rim­bor­so o ri­scat­to) o di pro­teg­ger­si da un po­ten­zia­le crol­lo del va­lo­re del sot­to­stan­te.

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